Gli italiani coccolano l’auto

di Fabio Massi

Nonostante il perdurare della crisi economica che continua a incidere sul calo generale dei consumi, gli italiani si dimostrano molto attenti alla cura della propria automobile, per la cui manutenzione tecnica e meccanica sborsano ogni anno non pochi soldi.

Secondo uno studio dell’Osservatorio Autopromotec – la struttura di ricerca della più specializzata manifestazione fieristica internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, la cui 24a edizione si è svolta lo scorso maggio a Bologna – nel 2010 gli italiani hanno speso poco più di 2,3 miliardi di euro per far revisionare la propria auto presso le officine private autorizzate (come previsto dall’art. 80 del Codice della strada), una cifra considerevole anche se inferiore del 5,5% rispetto all’anno precedente. In particolare, della spesa complessiva del 2010, 805,7 milioni di euro sono andati per il pagamento della tariffa di revisione (dell’importo di 45 euro) e 1.509,8 milioni per la cosiddetta prerevisione, in pratica le operazioni di manutenzione e riparazione necessarie per mettere i veicoli nelle condizioni di superare i controlli.

Il numero delle revisioni effettuate lo scorso anno è stato di poco inferiore a 12,5 milioni, con una contrazione del 4,4% rispetto al 2009, mentre è cresciuto il quantitativo delle officine private autorizzate alla revisione, che è passato da 6.267 a 6.518, anche se nel complesso il giro d’affari per officina ha subito un vistoso calo: dai 93.522 euro del 2009 si è passati agli 83.977 euro dello scorso anno.

«Quando flettono le immatricolazioni aumenta la vita media delle auto – afferma Alberto Lolli, presidente di Cora – e quindi la loro conservazione. Ne segue che si riducono i consumi degli accessori che vanno sulle auto nuove e aumentano i prodotti per la cura e la conservazione delle macchine circolanti. In genere gli operatori del settore dei ricambi e degli accessori trattano tutte le categorie di prodotti e quindi si assiste più a una traslazione di volumi che non a un calo complessivo; diminuiscono, ad esempio, i triangoli, i giubbini, i cavi pinza e crescono i prodotti chimici, i tappetini, i coprisedili ecc. Se poi il rinvio dell’acquisto di un’auto nuova è profondo, allora si possono comprare prodotti previsti di serie sulle auto nuove e non presenti sulla vecchia, come navigatori e altri prodotti elettronici o servomeccanismi».

In effetti, al di là della semplice e necessaria manutenzione ordinaria, gli italiani dimostrano di avere a cuore molti altri aspetti della propria “quattro ruote”, con la quale hanno un rapporto davvero particolare: ne sono appassionati, amano guidarla, apprezzano la bellezza delle sue forme e il comfort degli interni, oltre a lasciarsi affascinare dalle strumentazioni hi-tech e dagli optional di ultima generazione, senza lesinare risorse economiche per acquistare oggetti e accessori del car care per conservarla al meglio e per migliorarne la vivibilità. Sono questi alcuni dei tratti salienti degli automobilisti del nostro Paese venuti fuori dai risultati dell’indagine demoscopica realizzata da Astra Ricerche per Arexons su un campione rappresentativo degli italiani con un’età compresa tra i 18 e i 64 anni possessori e guidatori di una o più auto, pari a un universo di circa 25,6 milioni di adulti.

Dalla ricerca emerge che il 17% degli intervistati possiede e guida un’automobile con una cilindrata che non supera i 1.100 cc, il 40% tra i 1.200 e i 1.500 cc, il 28% tra i 1.600 e i 1.900 cc, il 15% dai 2.000 in su. In particolare, in termini di tipologia di auto posseduta e guidata, il 38% la definisce piccola o media-piccola, il 28% media, il 19% medio-grande, il 31% grande, il 4% coupé, cabrio o fuoristrada, il 13% familiare, Suv o crossover.
Chiaramente gli automobilisti italiani si dimostrano diversi tra loro sia in termini di gusti sia di abitudini nell’utilizzo della propria macchina, a cominciare dal numero di chilometri percorsi. Se il 28% del campione non supera i 10.000 km all’anno (di cui la metà addirittura non va oltre i 5.000), la maggioranza relativa si colloca tra i 10.000 e i 20.000 km (40%), il 28% tra i 20.000 e i 50.000 km e solo il 4% va al di sopra dei 50.000 km (di cui circa 400.000 automobilisti guidano 100.000 km o più all’anno).

Per quanto riguarda le principali motivazioni di utilizzo della propria automobile il 74,8% la usa soprattutto per fare la spesa e per fare shopping, il 67,9% per andare e tornare dal lavoro e/o da scuola, il 63,1% per andare a trovare familiari, amici e conoscenti, il 54,3% per accompagnare familiari e amici, il 52,6% per fare viaggi e vacanze, il 32,5% per lavorare. Più nel dettaglio, è superfluo sottolineare che le donne primeggiano nell’utilizzo dell’auto per questioni di acquisti e compere, sono maggiormente gli uomini invece a palesare motivazioni legate a spostamenti per viaggi e villeggiature, mentre non si riscontrano significative differenze tra i due generi per il lavoro.

Dalle risposte del campione in materia di dotazioni ed equipaggiamenti preferiti per la propria automobile si possono inquadrare diverse aree tematiche. Circa l’80% degli italiani – soprattutto uomini giovani – sostiene di privilegiare tecnologie funzionali: dal collegamento bluetooth all’impianto di climatizzazione, dal navigatore satellitare all’antifurto speciale. Il 79%, invece, vanta tecnologie “leisure” quali impianto stereofonico, lettore Cd/Mp3, frigorifero, televisore o video, e anche in questo caso si tratta perlopiù di uomini e in particolare giovanissimi. Il 46% del campione – soprattutto abitanti in grandi città, di età compresa tra 18 e 34 anni – cita oggetti per il comfort come tappetini, coprisedili, coprivolante, tendine parasole, sedili massaggianti, profumatori ambientali, cuscini e luci interne. Infine, quasi il 40% degli automobilisti (in prevalenza giovani donne residenti al Sud con titolo di studio medio-basso) dichiara di aver “arredato” la propria macchina con ninnoli quali pupazzi, bamboline, cornetti e oggetti scaramantici, simboli sportivi e immagini sacre.

«Abbiamo più di 9.000 articoli, che possono raggiungere e soddisfare molteplici tipologie di cliente – spiega Stefano Cerati, commerciale Italia gdo di Lampa – tuttavia, possiamo affermare che il principale consumatore degli accessori auto è tendenzialmente un uomo con età compresa tra i 20 e i 50 anni. I nostri clienti diretti non sono i privati, ma i negozi tradizionali, le stazioni di servizio, la grande distribuzione organizzata e l’estero. Concentrandoci sul mercato italiano, il 70% circa del fatturato viene sviluppato nei canali tradizionali, mentre il restante 30% nella gdo. Il nostro fatturato nel 2010 ha avuto un incremento importante a due cifre e contiamo ripeterci anche nel 2011; questo soprattutto perché non si interrompe il continuo inserimento di articoli nuovi per attirare e interessare sempre di più il consumatore finale». [...]