L’universo dei consumatori di fede islamica non è un business esclusivo delle industrie dei Paesi musulmani, ma sta diventando sempre più un mercato puntato dalle grandi multinazionali e da tantissime imprese occidentali, anche piccole, che cercano di avvicinarsi a quei 1,5 miliardi di persone – in pratica più di un quinto della popolazione mondiale – proponendo loro servizi e prodotti halal, cioè “leciti” perché in conformità alle leggi coraniche.
Secondo il World Halal Forum – il più importante appuntamento mondiale per il commercio islamically correct, che ogni anno riunisce a Kuala Lumpur in Malaysia industriali, accademici, scienziati e istituzioni provenienti da una cinquantina di Paesi (da un paio d’anni esiste anche la versione europea) – il mercato globale halal ha raggiunto nel 2009 i 1.500 miliardi di euro, di cui un terzo solo nel comparto alimentare e con un potenziale di crescita evidente.